DIPINTO SU VETRO, La visita dell’Imperatore al Tempio Ganlu – Tecnica della pittura inversa su vetro – XVIII-XIX sec. – Misure: 71x54x4 cm; Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea (To).
V
i descriviamo il restauro di quattro dipinti su vetro cinesi e delle relative cornici decorate in lacca.
Descrizione
La pittura è realizzata con la tecnica della pittura inversa su vetro.
Tale tecnica, sviluppatasi in Cina tra il 1750 e il 1950, è dovuta al fortunato incontro artistico tra la pittura cinese e quella europea.
Mentre inizialmente la produzione settecentesca di tali manufatti si rivolse al solo mercato occidentale, successivamente la pittura su vetro cinese diventò un’arte popolare che andò diffondendosi anche nel paese di origine.
E’ una pittura “al contrario” in cui i dettagli della rappresentazione vengono realizzati per primi. E’ questo il caso dei decori dorati e dei contorni che definiscono personaggi, paesaggi ed architetture, mentre le campiture di riempimento e i colori di fondo sono realizzati per ultimi.
Alcune campiture cromatiche si realizzano per sovrapposizione di due o più colori, sfruttando l’effetto di trasparenza del vetro.
I vetri sono inseriti all’interno di una cornice laccata. Sul retro della cornice è posto un pannello, costituito da listelli di legno affiancati che si incastrano nella cornice e vengono fermati, in alcuni casi da un sistema di blocco a scorrimento, in altri da dei cavicchi di legno.
Sul retro del pannello è stesa una pittura nera, che fa da sfondo al vetro e per contrasto migliora la lettura del dipinto.
Stato di conservazione
I degradi che interessavano i diversi dipinti e le cornici in lacca erano molteplici e differenti:
- in alcuni casi il supporto vitreo era rotto;
- si evidenziavano sul fronte alcune graffiature e consunzioni superficiali mentre sul verso il vetro risultava ricoperto da depositi di particolato atmosferico coerente e non;
- erano presenti alcuni residui di natura oleo-cerosa sulle superfici;
- la pittura presentava lacune di piccola entità e su tutta la superficie dipinta vi erano abrasioni e consunzioni;
- si osservavano alcune alterazioni cromatiche, sotto forma di linee scure, createsi a seguito del distacco di grani del pigmento nero che ricopriva il pannello di legno posto sul retro della cornice.
- infine, all’interno della cornice, sulla superficie pittorica, si trovavano polveri e trucioli di legno, probabili residui di un imballaggio precedente.
Il restauro
Il restauro dei dipinti su vetro cinesi ha riguardato operazioni sia sui vetri che sulle cornici.
I dipinti
- In primis si è provveduto ad effettuare la rimozione del vetro dalla cornice.
- Si sono rimosse ed archiviate le etichette presenti sui vetri.
- Si è effettuata una pulitura superficiale del vetro dal recto con una soluzione idroalcolica per mezzo di tamponcini di cotone.
- La spolveratura meccanica del dipinto dal verso si è realizzata con l’impiego di tamponcini a secco, pennelli morbidi e micro-aspiratore al fine di garantire la rimozione dei depositi incoerenti. Tale pulitura si è rifinita con gomme in lattice vulcanizzato.
- Il consolidamento del supporto è consistito nell’incollaggio del supporto che si è ottenuto tramite l’impiego di resina epossidica per vetro. La resina, grazie ad una diffusione capillare nelle fratture del supporto, ne ha garantito l’incollaggio.
- Si sono effettuati puntuali interventi di ritocco pittorico tramite integrazione a carattere mimetico delle lacune e delle zone dove erano presenti le abrasioni.
Le cornici
Il restauro delle cornici ha richiesto una rifunzionalizzazione delle stesse al fine di proteggere il retro del vetro dove presente la pittura.
- Si è provveduto allo smontaggio del pannello posto sul retro attraverso la rimozione dei vecchi fermi lignei posti a bloccaggio del vetro.
- Si è effettuata la pulitura a secco, previa aspirazione dei depositi presenti all’interno della cornice, con pennelli morbidi e rifinita con gomme in lattice vulcanizzato.
- L’incollaggio delle porzioni di legno staccatesi si è effettuato con l’impiego di colla sintetica e la ricostruzione delle parti mancanti del supporto con resina epossidica per legno.
- Si è reso necessario il consolidamento della stesura di pittura nera posta all’interno del pannello di chiusura della cornice con l’impiego di una soluzione di alginato applicata per mezzo di pennelli e tamponata fino al raggiungimento della completa coesione della stesura pittorica.
- La fermatura delle porzioni di lacca sollevate e/o che tendevano ad esfogliarsi si è effettuata tramite la veicolazione di adesivo di origine animale ad alta viscosità e apporto di pressione localizzata con pesi.
- La pulitura degli strati di depositi coerenti si è effettuata con l’impiego di solvente libero applicato con tamponi umidi sulle superfici.
- Il riempimento delle lacune di lacca è stato effettuato con stucco sintetico.
- E’ stata necessaria la ricostruzione di alcune porzioni di decorazione mancanti tramite la realizzazione di calchi.
- Il ritocco pittorico delle lacune e delle zone di abrasione si è effettuato con basi ad acquerello e stesura di vernice da ritocco nelle sole zone di lacuna stuccate.
Il montaggio
- Una volta rialloggiato il vetro all’interno della cornice si sono nuovamente posti dei fermi in legno di balsa.
Si sono rivestiti tali elementi con tessuto di cotone di colore nero al fine di ridurre ulteriormente eventuali fenomeni di abrasione della pittura. - Successivamente, per proteggere il retro del dipinto da eventuali depositi di polvere e da decoesione futura della stesura nera posta sul pannello abbiamo progettato un sistema di protezione:
un tessuto in organza di seta nera, su cui è stata applicata una bordura di cotone e delle brachette laterali atte al suo tensionamento, è stato fissato alla cornice tramite delle piccole viti. - Infine si è provveduto al rimontaggio del pannello di fondo della cornice nel suo alloggiamento, utilizzando il sistema di incastro originale.
Galleria
Per approfondire l’intervento visualizza il video sulle operazioni di consolidamento:
Il restauro dei dipinti su vetro cinesi è stato eseguito per conto di “Museo civico Pier Alessandro Garda” con la supervisione del funzionario incaricato (SABAP-TO) Massimiliano Caldera.
Collaborazione nel restauro di Martina Trento.
I dipinti sono stati esposti nella mostra – “Vitrum, dalla sabbia alla luce”– presso il Museo Garda di Ivrea (Torino).